Sdt Alberto Battistelli
Negli anni 80 – 90 si cercava di fare protesi che durassero una vita, mentre oggi pare debbano andare in estinzione nel giro di 4-5 anni, come fanno i dispositivi che usiamo giornalmente, cellulari e poi tutto il resto.
È sotto gli occhi di tutti che l’utile aziendale – ospedali compresi – supera di gran lunga l’interesse per il paziente. Nei bei discorsi da salotto il paziente è evocato come un politico fa col suo elettore, ma poi sui letti di ospedale, sulle poltrone odontoiatriche o nelle scatole dei lavori sugli scaffali dei laboratori, le cose stanno spesso ben diversamente, fatte le dovute, anche se rare eccezioni.
Potrei stare qui a raccontare su che fine hanno fatto i concetti di precisione rispetto agli anni suddetti, elencando una quantità smisurata di risibili giustificazioni alla sciatteria e all’imprecisione, ma voglio concentrarmi su qualcosa che non è possibile non elencare: la conoscenza dei denti!
Le scuole di oltreoceano e d’oltralpe del secolo scorso, hanno portato al buio della conoscenza e lo dico senza mezzi termini! Libri intrisi di denti falsi e inventati che hanno invaso le menti degli operatori, me compreso! Forme astruse legate alla vendita di apparecchi con la presunzione meccanica dell’individualità funzionale, che farebbero sgranare gli occhi e storcere il naso di uno studente del primo anno di ingegneria. Ancora oggi nei miei test che eseguo da 24 anni su dentisti e odontotecnici, riscontro che oltre il 90% non riconosce un primo da un secondo premolare, ne se è destro o sinistro ecc. Danni enormi sulle menti che riverberano nelle mani e che trasformano i denti in capsule e i restauri in piatte e squallide otturazioni, la cui parola andrebbe cancellata da ogni piano di trattamento e preventivo annesso. I denti hanno un loro progetto interno leggibile sul piano matematico- geometrico (AFG) che li rende umani e soprattutto funzionali. I denti secondo natura servono a tenerci in vita tramite la masticazione, che è la vera funzione e che avviene a denti staccati tra loro e mai a contatto! I denti poi servono alla componente estetica della vita di relazione, ovvero al mantenimento della specie tramite la ricerca del partner. Tutto ciò avviene solo se il dente rispetta le regole (non le forme!) ripetitive imposte dalla natura e che quasi mai si vedono sulle protesi o sui cosiddetti denti da passerella per i social. Di fatto si potrebbe affermare che “sulle protesi non ci sono denti” ma artifici, che se fossero venduti in altri settori sarebbero considerati “falsi” o “contraffazioni”. Sulla base di cosa si può dire che un oggetto è falso?
Pensiamo a un orologio o a una borsa di lusso, il falso emerge prima di ogni cosa da errori numerici e geometrici, così è per i denti! Il problema è che un errore nel cavo orale può compromettere la funzionalità, non intesa solamente come rapporto tra i denti ma soprattutto tra denti e cibo.
Il paziente va dai professionisti per rimettersi i denti e una protesi nemmeno la vorrebbe, ma qui si parla ormai solo di protesi e si propongono varie tipologie di artifici meccanici, ma non si sente mai parlare di ciò che essi “trasportano”. “La domanda nasce spontanea”: ma ci sono i denti sopra le protesi? Secondo me no! Ovviamente facendo le dovute, rare, eccezioni.
Se guardassimo – ad esempio – ai denti per le protesi mobili o alla stragrande maggioranza delle librerie digitali, si potrebbero notare forme astruse, senza rispetto delle regole della natura e soprattutto della fluidodinamica durante la masticazione. Se vogliamo fare un altro test molto semplice, possiamo catalogare le bocche scannerizzate e osservare le cosiddette “otturazioni” nei denti rappresentati digitalmente. Si potrà facilmente notare come i denti che hanno subito trattamenti o protesi sono quasi sempre stati privati dei requisiti di anatomia umana normale. Provare per credere! Alla fine di questa breve, ma credo intensa e cruda disamina, potrei provare ad affermare che “La normalità è un lusso!”.
Avere un dente che assomiglia a quelli naturali in modo serio e non solo apparente, non è affatto cosa quotidiana, anzi direi assai rara! Certe capacità richiedono studio a lungo termine da parte del professionista (quai mai impartite da scuole o università) conoscenze matematico – geometriche della forma dentale (es: AFG), nonché capacità soprattutto manuali. Chiudo facendo un accostamento apparentemente fuori luogo. Immaginiamo di dover prendere un aereo da Roma a Milano in classe economy, se fossimo alti sopra ai 180 cm ci ritroveremmo con le ginocchia sotto il mento; se capitassimo nel claustrofobico posto centrale, potremmo leggere un giornale solo facendo a gomitate col vicino. Questo è NORMALE!
Se fossimo su un aereo con la business class ci ritroveremmo a pagare uno sproposito per avere ciò che a casa abbiamo già e molto meglio sul nostro divano: normalità = lusso. Ora facciamo il nostro bel volo pindarico e trasformiamoci in pazienti bisognosi di curare un dente, la “NORMALITÀ” prevede una bella “toppa” sul nostro dente o una bella capsula con una “croce in testa”. Se volessimo un dente che assomiglia e funziona davvero come un dente naturale, ovvero LA NORMALITÀ, tutto diventerebbe LUSSO, che assomiglierebbe molto alla business class del nostro aereo.
“Perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve, l’etichetta diceva elisir di giovinezza!” (Il medico – Fabrizio De Andrè)
Fonte INFOMEDIX ODONTOIATRIA ITALIANA 5 2024